lunedì 11 aprile 2016

Si vive più a lungo con 20 minuti di passeggiata al giorno



da La Repubblica.it (salute)

UNA PASSEGGIATA di 20 minuti al giorno potrebbe essere la migliore soluzione per vivere più a lungo. Lo rivela uno studio del Medical research council of epidemiology dell’università di Cambridge. L’équipe di studiosi ha analizzato le cartelle mediche di 334.161 uomini e donne europei nel corso di 12 anni di vita. Si è così scoperto che coloro che affrontavano ogni giorno qualche minuto di allenamento, avevano fino al 30% di possibilità in meno di morire prematuramente. Il tipo di esercizio fisico scelto dai candidati era di bassa intensità, tanto da essere paragonato a una passeggiata “a passo veloce”. Insomma il motto è: "Muoversi", anche perché aiuta a stare bene, anche se si è in sovrappeso. 

L'altro studio. C'è chi ha una visione ancora più ottimistica dei ricercatori di Cambridge, che comunque richiedono un impegno quotidiano. Secondo uno studio pubblicato sul British medical journal, 20 minuti di esercizio fisico 'intenso' a settimana bastano a tenersi in forma e in salute. Una piccola rivoluzione che offre regole con obiettivi di benessere più realistici per chi lavora e ha impegni familiari. La vita sedentaria, si sa, porta all'aumento del rischio di sviluppare diabete, problemi cardiaci e alcuni tipi di tumore. Philipe de Souto Barreto dell'Istituto di geriatria dell'Ospedale universitario di Toulouse, in Francia, è convinto che basti poco meno di mezz'ora di allenamento 'pesante' a settimana per stare bene. "E' importante che le persone riescano a fare piccoli miglioramenti, piuttosto che attenersi a obiettivi più complessi", dice, ricordando che le linee guida del National health service britannico parlano invece di 150 minuti settimanali. De Souto Barreto  pensa che sia sufficiente molto meno tempo. 

Bici, camminata ed esercizi. L'Nhs ha stabilito che per le persone fra 19 e 64 anni devono allenarsi per 150 minuti ogni settimana. L'obiettivo è di due ore e mezza, di attività aerobica 'moderata' come, ad esempio, una camminata 'a passo veloce' o una passeggiata in bicicletta. Nella 'tabella di marcia' sono inseriti anche cicli di esercizi per rafforzare i muscoli almeno due volte nell'arco di 7 giorni. Ora questo nuovo studio su un campione di 250.000 adulti, fra i 50 e i 71 anni, alleggerisce 'il compito' e considera sufficiente meno di un'ora di allenamento 'leggero' o venti minuti di attività a un ritmo più intenso a settimana. Dai dati presi in esame, emerge che un'attività di questo tipo ridurrebbe le percentuali di 'morti premature' del 23%. Ci sono altre analisi scientifiche in materia e fra queste ce ne è una che ha registrato un calo dei decessi prematuri del 19% fra le persone che fanno almeno 75 minuti di sport a settimana, rispetto a coloro che scelgono una vita sedentaria. Secondo i ricercatori anche un minuto di allenamento fisico può fare la differenza.

I dati. La mancanza di movimento fa male e ormai numerose ricerche lo hanno dimostrato. Da stime recenti risulta che, solo nel 2008, la vita sedentaria è stata la causa di 700.000 morti in Europa. Dall'ultimo rapporto Istat-Coni riguardo l'attività sportiva sono 24 milioni i cittadini (il 42% della popolazione) che non praticano attività sportiva. Solo 1 bambino su 10 fa sport in modo adeguato alla sua età.

"Per proteggere il cuore 10.000 passi al giorno". Secondo un altro studio, pubblicato in questi giorni, fare almeno 10.000 passi al giorno è la regola da seguire per proteggere il cuore. Chi cammina previene tutti quei problemi che sono collegati al cattivo funzionamento cardiovascolare come, ad esempio, i capillari rotti e la pesantezza delle gambe. La ricerca è apparsa sul giornale Medicine and science in sport exercise. Sono lì le basi del corretto funzionamento dell’intero sistema cardiovascolare ed è lì che si manifestano, già nei giovani, alcuni disturbi che prendono la forma di dolori, pruriti, affaticamenti, pesantezza e capillari rotti. Secondo gli esperti diminuire per 5 giorni il movimento porta a intaccare la funzionalità dei vasi sanguigni delle gambe. Un problema che , alla lunga, può portare a ipertensione o infarto.

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